“Braccia e Cuore”: «una luce che illumina la città»

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Festeggiati i 10 anni di Casa Pedevilla, la struttura di accoglienza per migranti. Mons. Marini ha benedetto la sala “San Luigi Orione”

TORTONA – Venerdì 12 dicembre è stato un giorno importante per Casa Pedevilla che ha festeggiato i 10 anni di attività nell’accoglienza di giovani immigrati richiedenti asilo. La storica villa di proprietà di Paolo Pedevilla che la donò alla famiglia orionina, dopo aver ospitato la sede del Piccolo Cottolengo tortonese (1940-1974) e il convento delle Sacramentine Adoratrici non vedenti (1975-20-13), poi è diventata la sede della cooperativa “Villa Ticinum” di Pavia. Così dal 2015 è stato avviato il progetto “Braccia e Cuore” che finora ha accolto 298 giovani giunti da vari Paesi e uniti dalla necessità di trovare un posto dove poter stare appena arrivati in Italia. Per l’anniversario è stato invitato il vescovo, Mons. Guido Marini, che con gioia ha visitato per la prima volta la struttura e ha benedetto la Sala intitolata a san Luigi Orione. «Questa casa – ha detto – è una luce che brilla nella nostra città di Tortona, nel nostro territorio tortonese, ogni giorno da 10 anni, perché in questo luogo, davvero ci sono un amore e una carità sorprendenti che, sono certo fioriscono a motivo del fatto che il Signore Gesù abita, trasforma, ispira il cuore di coloro che qui operano e svolgono il loro servizio». Il vescovo ha pregato il santo, affinché «dall’alto dal cielo continui a proteggere, accompagnare, custodire la Casa che certamente gli è molto cara, perché è un riflesso del suo cuore, della sua vita, della sua grande carità». Il sindaco Federico Chiodi ha rivolto, anche a nome dell’Amministrazione comunale, il suo apprez- zamento per l’opera svolta, nel rispetto delle leggi e dell’armonia cittadina. Con lui c’erano altre autorità tra cui i sindaci di Pontecurone e di Volpedo, Valentino D’A- mico ed Elisa Giardini, Corrado D’Andrea, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Tortona e Luisa Iotti che l’ha preceduto nell’incarico, Gianluca Silvestri, presidente del Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale di Tortona, Agostino Repetto, responsa- bile del Centro Provinciale per l’Istruzione di Adulti, il parroco del Sacro Cuore, don Roberto Lovazzano, e don David Penzotti, Marco Balossino, presidente del- l’Anpi di Tortona, Paolo Zani presidente dell’A.C. diocesana, Eugenio Presciutti, presidente della Ca- sa di Accoglienza. Dopo la benedizione, si è svolto l’incontro suddiviso in due momenti e moderato da Mirella Baretta, presidente della cooperativa “Villa Ticinum”. Il primo è stato un intervento sulle vicende della Casa dal 1940 al 2015 ed è stato affidato a don Flavio Peloso, direttore del Paterno dell’Opera Don Orione che con grande precisione ha ripercorso la storia dell’edificio, raccontando interessanti e curiosi aneddoti e il secondo dedicato all’attività della Casa, curato da Fabio Gandi, rappresentante legale di “Villa Ticinum”, che ha presentato in modo accurato il lavoro svolto nei 10 anni di accoglienza fornendo dati precisi e molto aggiornati. Gandi ha ringraziato la congregazione orionina per aver concesso Villa Pedevilla in comodato gratuito alla cooperativa “Villa Ticinum” che nel 2015 ha assunto la piena responsabilità della gestione operativa, economica e legale del progetto “Braccia e cuore”, inaugurato proprio il giorno 12 dicembre. Al termine, nel salone, sotto lo sguardo sorridente di don Orione e ai piedi del grande albero che rappresenta la casa dalla quale si levano come rami tutti coloro che sono stati accolti, è stato preparato un ricco rinfresco con alcune specialità etniche per brindare al futuro. “Braccia e Cuore”, infatti, non si ferma perché l’accoglienza non finisce mai e continua a essere un dono per la città e per i fratelli.

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