Tortona: la solennità dell’Immacolata

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In Cattedrale e il canto dell’Akathistos

TORTONA – “Noi siamo qui solo ed esclusivamente per contemplare la bellezza dell’Immacolata e vogliamo essere custoditi nel grembo di Maria per permettere che lo Spirito, conformandoci pienamente a lui, formi in noi il Corpo di Cristo. Il suo grembo ci custodisce con il suo ‘eccomi’, sintesi di tutta la sua vita”. Con queste parole Mons. Vittorio Viola ha iniziato la sua riflessione nel mezzo del canto dell’antico inno dell’Akathistos celebrato venerdì 7 dicembre in cattedrale nella solenne veglia dell’Immacolata. È per il secondo anno che a questa solennità ci si prepara all’alba, per nove giorni, perché la Parola e il banchetto Eucaristico abbiamo il primato sulla giornata. Ogni mattina, dopo la recita del santo rosario (alle ore 6.00), è stata recitata la preghiera a Maria Rosa Mistica Madre delle Vocazioni perché è questo che il vescovo ha chiesto incessantemente al suo popolo: pregare per le vocazioni.

La riflessione quotidiana dettata dal presule nell’omelia è stata nutrimento e arricchimento spirituale per questo tempo di Avvento nel quale ci viene chiesto di invocare con tutte le nostre forze il Signore, senza paura e con fiducia, come ha fatto la sua Madre. “In Maria c’è la luce del suo ‘eccomi’ che accompagna ogni istante il Figlio e gli permette di vedere e comprendere in profondità le cose. Questa luce illumina lo sguardo e gli dà un senso profondo. Noi vorremmo avere questo sguardo e lei ci insegna il modo di possederlo, nella consapevolezza che l’opera della redenzione deve far sempre più presa in noi. Occorrerebbe ripetere come lei la nostra consegna a Dio con i suoi tratti di una perfetta consacrazione, di una donazione libera che prende tutto e consegna tutto senza misura, condizione e pretese”. Un altro fondamentale insegnamento, ricorda il vescovo, è l’importanza della “consegna” che Maria ci tramanda.

“Maria si è abbandonata nell’amore del Figlio, facendo spazio nel suo grembo capace di accogliere il Verbo fatto carne e noi dobbiamo imparare a liberare uno spazio dentro di noi lasciandoci lavorare dall’opera della redenzione che agisce in noi dal nostro battesimo.

L’intenzione di preghiera di questa novena per le vocazioni sacerdotali, venga accolta dalla Vergine Maria perché la nostra Chiesa possa rifiorire di numerose e sante vocazioni e i chiamati possano rispondere con generosità, come la Vergine Maria, il loro ‘eccomi’ totale e incondizionato”.

Per tutti l’augurio nelle parole del vescovo: “La misericordia di Dio ci conceda l’eternità beata nel contemplare la bellezza della Vergine Maria e del Figlio suo nella comunione con il Padre e con lo Spirito”.

Fabio Mogni

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