Udienza Ad Una Delegazione Di Rabbini Del “World Congress Of Mountain Jews” Del Caucaso

Papa Francesco: un cristiano non può essere antisemita

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Lo ha ribadito con forza papa Francesco, ricevendo in udienza delegati del World Congress of Mountain Jews, provenienti da diversi Paesi del Caucaso

(SIR) – “Ancora oggi, purtroppo, atteggiamenti antisemiti sono presenti. Come più volte ho ricordato, un cristiano non può essere antisemita”. Lo ha detto il Papa, ricevendo oggi in udienza, per la prima volta, una delegazione di rabbini del “World Congress of Mountain Jews” del Caucaso. “Le nostre radici sono comuni”, ha sottolineato Francesco a proposito dell’inconciliabilità di cristianesimo e antisemitismo: “Sarebbe una contraddizione della fede e della vita. Insieme siamo invece chiamati a impegnarci perché l’antisemitismo sia bandito dalla comunità umana”. “Ho sempre tenuto a sottolineare l’importanza dell’amicizia tra ebrei e cattolici”, ha proseguito il Papa: “Essa, fondata su una fraternità che si radica nella storia della salvezza, si concretizza nell’attenzione reciproca. Con voi vorrei rendere grazie al Datore di ogni bene per il dono della nostra amicizia, impulso e motore del dialogo tra noi. È un dialogo che in questo tempo siamo chiamati a promuovere e ad ampliare a livello interreligioso, per il bene dell’umanità”. In proposito, Francesco ha menzionato “il bell’incontro interreligioso di due anni fa in Azerbaigian, dove notavo l’armonia che le religioni possono creare a partire dai rapporti personali e dalla buona volontà dei responsabili”. “Ecco la via”, la proposta del Papa, sulla scorta di Isaia: “Dialogare con gli altri e pregare per tutti: questi sono i nostri mezzi per mutare le lance in falci, per far sorgere amore dove c’è odio e perdono dove c’è offesa, per non stancarci di implorare e percorrere vie di pace”. “Oggi non è tempo di soluzioni violente e brusche, ma l’ora urgente di intraprendere processi pazienti di riconciliazione”, la tesi di Francesco: “È un compito fondamentale a cui siamo chiamati”, tramite un “cammino di amicizia e di fiducia, affinché viviamo sempre nella pace e, dovunque ci troviamo, possiamo essere artigiani e costruttori di pace”.

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