Nuovi possibili scenari per la crisi della Pernigotti

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Mercoledì 17 luglio la riunione al Mise a Roma sul futuro dell’azienda

 

NOVI LIGURE – Mercoledì 17 luglio si terrà un nuovo capitolo della vicenda Pernigotti. Sarà convocato, infatti, al Ministero dello Sviluppo Economico in Roma, il vertice sulla crisi dell’azienda. Al tavolo del Mise dovrebbe esserci anche uno dei fratelli Toksoz, i proprietari turchi dell’azienda, oltre ai rappresentanti sindacali e del Comune.

L’obiettivo è quello di provare ancora a salvare la Pernigotti. L’advisor Sernet, incaricato di trovare imprenditori interessati alla reindustrializzazione della fabbrica di Novi dovrebbe presentare i risultati del lavoro degli ultimi mesi. Dalla serietà delle offerte sarà possibile comprendere quanto i Toksoz siano davvero disponibili ad aprire un confronto per il rilancio dello stabilimento o quanto intendano continuare a commercializzare i prodotti a marchio Pernigotti realizzati tramite accordi di terziarizzazione della produzione e in altri stabilimenti.

Saranno richiesti chiarimenti anche per quanto riguarda il comparto gelati che i Toksoz sembravano voler cedere separatamente dal resto e che per ora è rimasto fermo, senza nessuno sviluppo. Nel frattempo i lavoratori possono finalmente ricevere alcune somme a titolo di anticipo sulle loro competenze, in attesa che dall’Inps arrivino gli assegni della cassa integrazione. Anche il neo sindaco Gian Paolo Cabella ha garantito “massimo sostegno” alla causa dei lavoratori, come dimostra la scelta del presidente del Piemonte Alberto Cirio, di realizzare la riunione della giunta regionale proprio a Novi. Il sindaco, inoltre, ha ribadito l’intenzione di difendere la variante urbanistica che mira a impedire speculazioni sull’area dello stabilimento Pernigotti, adottata ad aprile da parte della precedente amministrazione Muliere.

La giunta ha deciso, attraverso una delibera, di stanziare quasi 13 mila euro per le spese legali. La variante, che era stata approvata con i soli voti della maggioranza di centrosinistra, è stata ritenuta corretta e la giunta ha deciso di opporsi al ricorso presentato dagli avvocati dei Toksoz, come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Roberta Bruno. La variante prevede che l’area dello stabilimento – 33 mila metri quadrati – possa essere riconvertita in case o uffici solo nel caso in cui la produzione sia trasferita da qualche parte all’interno del territorio comunale novese. Così facendo impedisce ai Toksoz eventuali speculazioni edilizie sulla zona tra viale della Rimembranza, via IV Novembre e via Crispi.

Secondo gli avvocati della Pernigotti la variante inibirebbe il diritto di godere in modo pieno del complesso immobiliare e impedirebbe “alla società di determinarsi liberamente sulle scelte strategiche inerenti alla propria attività imprenditoriale” e per questo intendono procedere impugnandola in tribunale.

Daniela Catalano

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