L’ex ospedale Arnaboldi diventa Hospice

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Siglato l’accordo tra le parti: la Fondazione Cella e l’Asst di Pavia

BRONI – Un altro tassello importante va ad aggiungersi al già vasto mosaico di servizi che la Fondazione “Conte Franco Cella di Rivara Onlus” offre alla comunità di Broni e dei comuni del territorio. Nei giorni scorsi è stato infatti siglato l’accordo tra l’istituzione bronese e l’Asst di Pavia in base al quale la Fondazione gestirà un hospice per malati in fase terminale nell’ex ospedale Arnaboldi di Broni, nella porzione non ancora utilizzata dopo la trasformazione in PreSST. Alla firma erano presenti il presidente della Fondazione Cella Anna Maria Filighera e il direttore generale dell’Asst di Pavia Michele Brait. Nei mesi passati l’Asst aveva emesso un bando per l’ex Arnaboldi e l’ente nato nel 1961 dal cuore lungimirante e generoso del Conte Cella, è stato l’unico a rispondere: così si è giunti alla firma dell’accordo.

L’ex ospedale bronese ospiterà quindi un hospice per dieci posti letto che va ad aggiungersi a tutti gli altri servizi che la Fondazione eroga nelle sue sedi di Broni, Vescovera e Arena Po: Rsa per anziani, Rsa Aperta, nuclei Alzheimer, Hospice, APA, Comunità Socio Sanitaria per disabili (Css), Voucher Socio Sanitari, Assi-stenza Domiciliare per le cure palliative. “La Fondazione Cella – spiega il presidente Anna Maria Filighera – ha da sempre voluto assumere un ruolo attivo e di grande responsabilità nei confronti di tutta la comunità oltrepadana, in un’ottica di sviluppo della rete dei servizi, collaborando con i vari enti di riferimento, instaurando sinergie tra settore pubblico e privato, tra l’spetto sociale e quello sanitario, cogliendo questa volta l’opportunità di integrazione con i servizi già offerti dal PreSST dell’ex Arnaboldi”.

“Dagli incontri con l’Asst di Pavia – spiega ancora il presidente – nella persona del direttore generale Michele Brait, che sento il dovere di ringraziare anche a nome dell’intera comunità del nostro vasto bacino di utenza per la concreta coerenza e capacità manageriale, sono emerse sintonie d’intenti tra le finalità dei nostri due enti”. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Broni Antonio Riviezzi: “Si tratta di un’importante iniziativa che va nell’ottica della riqualificazione del presidio e con questo accordo si completa il progetto che aveva come obiettivo quello di dare nuovi contenuti al vecchio ospedale, nel 2013 a rischio chiusura. Adesso, oltre agli ambulatori specialistici, al Centro per il mesotelioma, alla sede dell’Avis, si ristrutturerà la parte retrostante, offrendo così un servizio di estrema importanza per la cittadinanza di Broni e di tutto il territorio”. Dal canto suo, Brait ha sottolineato come “l’Asst di Pavia, attraverso un bando pubblico di manifestazione di interesse, ha conseguito questo importante esempio di collaborazione tra pubblico e privato”. Da segnalare, infine, due a-spetti non marginali della vicenda.

Da un lato l’aspetto sanitario e sociale: in una città che vive ancora sulla sua pelle la piaga delle morti d’amianto, la nuova struttura consentirà ai malati di essere assistiti, in un centro di grande efficienza, accompagnati dall’affetto dei propri cari. Quello che peraltro sta già avvenendo nella sede di Vescovera. Dall’ altro, non meno rilevante, il fatto che con questa operazione la Fondazione continua a “ridare vita” a quelle strutture patrimonio dell’intera comunità bronese che erano in disuso. È stato così per l’ex istituto di Vescovera e per l’Asilo Garibaldi ed ora è la volta dell’Arnaboldi.

Marco Rezzani

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