Latte e biscotti: ecco cosa mangiano i ministri

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E dopo la Nutella, latte e biscotti. L’insopprimibile voglia dei nostri ministri di fare sapere su FaceBook cosa mangiano, ha contagiato anche il pavese Gian Marco Centinaio. “Serata a casa… e mi sono regalato latte (italiano) caldo e biscotti. Bere latte fa bene” ha scritto sulla sua pagina social a distanza di pochi giorni dall’annuncio di Matteo Salvini tutto fiero di comunicare agli italiani che lui è ghiotto di crema alle nocciole. Quale? La più famosa. Sembra trascorso un secolo da quando Centinaio (era l’autunno del 2014), capogruppo della Lega Nord in Senato, lanciò il libro del Regolamento all’indirizzo del presidente Pietro Grasso. E sembra che il titolare del Viminale (che intanto ha fatto arrestare Battisti) non abbia perso le abitudini che aveva da piccolo: mangia la Nutella nonostante abbia fatto carriera. Gian Marco, se gli impegni glielo concedono, si fa un lattuccio bollente e poi a nanna. I social sono pieni di “odiatori” che criticano. Ma la gente che pensa non capisce perché si è scatenata questa corsa da parte di tanti politici (il fenomeno non dilaga soltanto in casa Lega) ad apparire più “normali” di noi. Sarà pure simpatico sapere cosa mangiano, ma vorrei che loro fossero “meglio” di noi. Che possedessero qualche qualità in più della media: il valore aggiunto per prendere delle decisioni, esercitare la lungimiranza e guidare il Paese. Berlusconi ci aveva provato con le donne: molti si rispecchiavano nelle sue conquiste, come se vendicasse tutti i “due di picche” che prendevano al bar. Io adoro la pizza, ma non voterò mai qualcuno perché cucina una Margherita da primato. Vorrei votarlo proprio perché non mi assomiglia, non è mio amico, non è divertente, non è ricco… ma è uno statista straordinario. Un ministro preparato, per mio conto, può mangiare addirittura ostriche a pranzo e a cena. Il concetto di “normalità” (che, come è noto, è una questione di numero) non è un punto a favore di chi ci amministra. Lo sono l’onestà, la cultura, l’esperienza. Infine, cosa che non è affatto scontata, dobbiamo sempre chiedere anche alle ostriche.

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