Contemplando Cristo seguendo san Francesco

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Gli esercizi spirituali del clero ad Assisi con il vescovo

ASSISI – Dal 13 al 17 gennaio, nella città di Assisi, alcuni presbiteri, diaconi permanenti e religiosi hanno aderito alla proposta del vescovo Monsignor Vittorio Viola e hanno svolto un periodo residenziale di raccoglimento articolato in corsi di esercizi spirituali: un’occasione speciale per riscoprire la Parola studiata, meditata, condivisa, celebrata come fondamento della vita cristiana e nel contatto spirituale con Dio, fuori dalle distrazioni della vita ordinaria.

Nei luoghi che hanno ospitato gli esercizi, san Francesco si ritirava in contemplazione per riservare a se stesso i momenti di più intensa preghiera insieme ai primi seguaci, conducendo una vita austera e ricca di privazioni: proprio la vita del santo è stata ripercorsa e meditata con la guida di Mons. Viola.

Il vescovo ha accompagnato da vero padre coloro che hanno partecipato, passo dopo passo, alla scoperta del santo, “vera icona di Cristo” – come ha più volte affermato – plasmatosi in lui nella vita quotidiana, vivendo in pienezza la santità (dono con cui Gesù ci riveste di lui), nella carità, nel momento in cui “smise di adorare se stesso”.

L’amore del santo per “sorella povertà” e la felicità di vivere come il Signore gli chiedeva, era motivo di forte attrazione per chi ascoltava le sue omelie (i primi compagni) e ancor più per santa Chiara, sorella con lui in Cristo. Entrambi hanno illuminato l’orizzonte della cristianità sempre e comunque in comunione con la Chiesa, con la quale non hanno mai smesso di essere uniti e alla quale non hanno mai esitato a obbedire “sine glossa”.

Insieme alla natura, libro silenzioso ma eloquente, le visite ai luoghi dei due santi, le celebrazioni, le preghiere personali, il canto delle Lodi e dei Vespri, l’incontro con altri frati francescani, le parole di Mons. Viola, a tratti visibilmente commosso, hanno altresì contribuito ad elevare gli spiriti dei presenti, trasportati a una profonda contemplazione del mistero di Cristo, sempre cadenzata dal silenzio, condizione essenziale per poter stare, faccia a faccia in ascolto di lui in una solitudine abitata unicamente da Dio.

Cristina Bertin

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