Chi ha detto che Salice Terme è morta?

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La cittadina termale al centro di un recente dibattito: noi siamo andati a verificare il suo stato di salute

SALICE TERME – «Salice Terme non è morta, anzi continua ad essere una località frequentata dai turisti durante la bella stagione e un punto di riferimento per i giovani durante i week end»: il sindaco Fabio Riva interviene dopo il recente dibattito sorto sullo stato di salute del centro termale che secondo alcuni sarebbe diventato un “paese fantasma”. Chi ha ragione?

Il primo cittadino che difende a denti stretti Salice o coloro che ne hanno già celebrato il funerale?

Noi, vestendo i panni dei turisti, abbiamo deciso di recarci sul posto per osservare con i nostri occhi quello che sta accadendo veramente. Abbiamo scelto due giorni diversi per documentare lo stato di salute della località termale: il martedì e il sabato.

Durante il giorno infrasettimanale ci siamo accorti che quello che succede a Salice Terme in realtà accade in tante altre località turistiche, per esempio della Liguria.

Se nel mese di gennaio vi trovate a percorrere il lungomare di Spotorno o di Varazze potrete sicuramente imbattervi in una simpatica comitiva di anziani seduta su una panchina. Troverete i bagni chiusi, molti dei ristoranti con la saracinesca abbassata e soprattutto i parcheggi completamente vuoti.

Come in queste località liguri anche a Salice Terme in un martedì di gennaio abbiamo vissuto una situazione simile. Molti locali chiusi, poche persone in giro per il parco e la presenza di anziani nei pochi bar aperti del centro.

Nella giornata di sabato la situazione è cambiata completamente.

Arrivati a Salice la mattina, dopo avere parcheggiato l’auto vicino a tante altre, ci siamo recati a far colazione alla “Sala dei Gelati”.

Lì, tra un cappuccino e un croissant, abbiamo notato la presenza di persone provenienti da altre regioni. Ce ne siamo accorti dall’accento. Al termine della colazione abbiamo fatto un giro nel parco incontrando tante altre persone: coppie, famiglie… Per il pranzo abbiamo scelto uno dei tre ristoranti presenti nella località termale: il “Caminetto”. Dopo aver apprezzato la cucina del locale, abbiamo deciso di recarci al “Golf” per trascorrere il pomeriggio. Per la cena (in questo caso abbiamo dovuto prenotare) ci siamo recati da “Guado”, visto che la “Ca’ Vegia” era al completo. Verso l’una di notte, dopo aver assaporato un cocktail al “Frida”, nuovo locale super affollato di recente inaugurazione, siamo passati davanti al parcheggio della discoteca “Club House” che era completamente pieno. Dopo aver trascorso l’intera giornata di sabato a Salice possiamo tranquillamente affermare che nonostante sia gennaio, nonostante le Terme siano chiuse, la località è viva e in buona salute.

«Salice Terme, checché se ne dica, non è morta anzi, ha tanto ancora da offrire. – commenta il sindaco Fabio Riva – Per quanto riguarda il discorso “Terme” sono abbastanza fiducioso. Il 13 marzo ci sarà la terza asta. Vista la presenza di nuovi gruppi, intenzionati seriamente all’acquisto, sono sicuro che assisteremo a una conclusione positiva. In attesa di una futura riapertura dello stabilimento termale posso comunque affermare che la nostra località continua a essere un importante centro turistico che vanta la presenza di circa 300 posti letto, con locali, ristoranti, pub di livello e che in estate ospita migliaia di turisti».

Mattia Tanzi

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